EarPods. Elogio della semplicità

Non posso certo considerarmi un audiofilo, ma un appassionato dell'ascolto musicale con la massima qualità possibile che il mio orecchio sia in grado di percepire, questo sì.

Negli anni mi sono dotato di strumenti più o meno professionali come estensione al mio computer, da dove ascolto il 90% di tutto l'ascoltabile. Sono partito dalle Sony MDR-Z7 abbinate a un mini-ampli PHA-3, sono passato poi recentemente al setup che ho descritto qui per saggiare la bontà di Apple Music Hi-Res Lossless e di Tidal. Tuttavia sono giunto a una conclusione, sicuramente sofferta per il mio portafogli, ma conclusiva per le mie orecchie.

Nonostante i tanti tentativi e i diversi setup provati, le cuffie over-ear non fanno per me. Motivo principale? Dopo qualche ora succedono due cose, inizia a farmi male la parte esterna delle orecchie, ma soprattutto iniziano a sudarmi. Sensazioni davvero spiacevoli. Peggio ancora, la combinata con anche un amplificatore dedicato non mi ha fatto percepire nessun miglioramento significativo tanto da giustificarne una spesa così elevata. Sarei folle se non dicessi che una qualità generale migliore esista, ma per alcuni modelli c'è una carenza negli alti, per altri modelli una carenza nei bassi, e via andare.

Ad oggi, il modello che non solo ha sensibilmente cambiato l'acustica di tutto quello che ascolto, ma che ancora reputo il modello di riferimento, quello con il perfetto equilibrio che cerco mentre ascolto un brano e senza particolari fastidi fisici è il modello più classico degli auricolari Apple, quello che ha segnato una generazione: gli EarPods.

Occhio a non confonderli con gli AirPods. Sì, anch'essi ottimi auricolari, ma sofferenti di un peccato originale, una batteria che non dura tutta la giornata lavorativa se si affrontano 8 ore tra conference call e musica. Un prodotto di 19 euro in grado di tenere testa, almeno per la capacità percettiva delle mie orecchie, a modelli di alta fascia e non temono ancora il segno del tempo. Unica pecca, un modello con il noise cancelling totale. Sarebbe la manna definitiva, anche se influirebbe non poco sul prezzo finale.

Il mio unico timore, vista la strada wireless intrapresa da Apple nella linea di prodotti dedicata all'audio e al taglio netto dello slot jack 3,5 dagli iPhone, è che prima o poi spariscano. Sarebbe un peccato.

Hi-Res Lossless in Apple Music sul Mac? Devi fare così

Apple Music ha battuto il diretto concorrente Spotify sul tempo annunciando la propria versione in alta definizione di Apple Music dopo e rendendola disponibile prima, ha anche battuto tutti gli altri sul prezzo lasciandolo invariato rispetto ai 9.99 euro mensili.

Per apprezzare tutta la qualità messa a disposizione da Apple Music, ovvero il formato Hi-Resolution Lossless fino a 24bit e 192kHz, è però necessario dotarsi di un DAC. Ovvero un convertitore USB da digitale ad analogico.

Io ad esempio ho acquistato l'xDuoo XD-05 Bal da qui. E già che c'ero ho rinnovato anche le cuffie con le Beyerdynamic T5. Ok, io vivo di musica e mi piace sia sempre al massimo della qualità quindi non ho badato troppo a spese (sì lo so non posso parlare di massima qualità con un servizio di streaming, ma non ho più tempo e voglia di andare ad acquistare i singoli album).

Esistono anche DAC più economici e altrettanto performanti come il Fiio Q3, il Dragonfly oppure il più portatile THX Onyx che dovrei testare a breve.

Al di là del DAC che sceglierete c'è da fare una doverosa precisazione se oltre ad essere utilizzatori di iPhone o iPad lo siete anche di Mac. Nei primi due casi è sufficiente collegare il vostro DAC al dispositivo e verrà riprodotto il brano alla qualità che avete deciso di impostare. Sul Mac sono un altro paio di maniche.

Dovete aprire l'app Configurazione MIDI Audio e dal vostro nuovo dispositivo modificare il formato in 24-bit 192,0 kHz.

È il solo modo per far sì che ciò che state riproducendo lo faccia al massimo della qualità. Ovviamente il file che dovete riprodurre deve avere accanto il simbolo Hi-Res Lossless altrimenti il vostro Mac + il DAC simuleranno soltanto quel tipo di definizione.

Altre due informazioni che forse ho dato per scontato. Dovete aver il vostro Mac aggiornato a macOS 11.4 almeno ed essere andati sulle preferenze dell'app Musica cambiandole con le seguenti:

Ora dovreste esserci. Non vi resta che godervi la vostra musica in streaming al massimo della qualità. Ultima accortezza, come detto non tutti gli album sono nel formato Hi-Res Lossless, lo potete sempre controllare nella parte destra del vostro brano in riproduzione cliccando su quel simbolo con le tre onde, da lì appariranno tutte le info relative al brano in ascolto. E anche in quel caso non è detto che il brano sia stato in origine registrato con i 24 bit a 192 kHz.

Buon ascolto.

Apple Music: Spatial Audio e Lossless Audio

Dopo Spotify HiFi arriva anche l'annuncio di Apple Music a supporto della musica in streaming di alta qualità. Apple non si ferma all'alta fedeltà disponibile per tutto il suo catalogo però, aggiunge una chicca ulteriore ovvero il supporto per alcune produzioni del formato Spatial Audio con Dolby Atmos.

Il tutto ovviamente gratuitamente nel vostro abbonamento già in essere. Il vantaggio rispetto a Spotify a questo punto raddoppia. Non solo sappiamo già quando sarà disponibile, giugno 2021, ma aggiunge anche un ulteriore formato che a quanto pare supporterà sempre di più per le produzioni future in modo da avere un catalogo sempre più distintivo a livello qualitativo.

E a quanto pare ci sarà la possibilità di scegliere come riprodurre il contenuto tra le varie qualità disponibili, con una terza scelta, la Hi-Resolution Lossless:

Apple Music’s Lossless tier starts at CD quality, which is 16 bit at 44.1 kHz (kilohertz), and goes up to 24 bit at 48 kHz and is playable natively on Apple devices. For the true audiophile, Apple Music also offers Hi-Resolution Lossless all the way up to 24 bit at 192 kHz.

Con questa mossa, e se siete circondati da device Apple, non c'è davvero più ragione per avere un abbonamento a Tidal o Deezer. Nel frattempo anche Amazon Music si è allineata offrendo l'alta risoluzione a nessun costo aggiuntivo rispetto all'abbonamento da 9.99 eur. al mese.

Update: Sembra che nessun modello di AirPods supporterà il formato Lossless, quindi per l’alta definizione servono delle cuffie con il cavo o delle buone casse collegate al vostro computer Apple.

La battaglia per l'attenzione

We’re living in an era of chaos, we’re all in our own little worlds. For twenty years, the internet wreaked havoc, disrupting and destructing. Now the dust has settled, why do we think everything is the same as it ever was? The disruption has calmed down. Now it’s about content. We, as a society, are trying to figure it out. One thing is for sure, everybody in the old, pre-disrupted world, is doing their best to cling to the old model instead of facing the truth and marching into the future. And they keep telling us they’re important and we should pay attention WHEN MOST PEOPLE DON’T EVEN CARE!

Applicare modelli e paradigmi di generazioni passate non sempre è la scelta giusta. Soprattutto quando si tratta di distribuire contenuti sui canali che tutti abbiamo imparato a conoscere. La nicchia e la coda sono talmente allungate e destrutturate che sempre più difficilmente si sarà in grado di costruire dei modelli di comportamento precisi, se non affidandosi al martech.

Il post di Brian Lefsetz è come sempre un minestrone di pensieri sparsi, sebbene molto lucidi, sulla situazione attuale del mercato musicale e non solo. Più in generale di quello streaming. I gusti personali dominano e frastagliano moltissimo il mercato, la cui segmentazione spesso non rispecchia appieno ciò che gli utenti premiano.

Continuerò a non guardare il Festival di Sanremo

Benché sia estremamente felice per la vittoria dei Måneskin - non tanto perché siano loro quanto tali, ma perché finalmente una canzone rock sia arrivata prima e non una pop/trap/finta hip hop - proseguirò serenamente nella mia personalissima tradizione di voler estraniarmi per una settimana dal word of mouth italico fatto di polemicucce sterili e analisi logica del politically correct, vestiti e comportamenti su un palco calcato da chi cerca di emergere.

Perché? Molto semplice. In parte prendo in prestito le parole di Rivista Studio:

Anche se potrebbe sembrare che abbiamo tutto il tempo del mondo, in realtà non riusciamo più ad aspettare, non abbiamo tempo (o voglia) di ascoltare 26 canzoni più quelle degli ospiti, ancora di più se non ci piacciono, subire i siparietti e i tempi morti, l’ennesimo monologo che offenderà qualcuno o l’ospite che dipingerà le donne come un quadretto stinto e sempre troppo retorico.

Vogliamo sapere chi vince, vogliamo passare alla canzone successiva, guardare il telefono mentre c’è la pubblicità. Uno spettacolo così lungo e così ricco, sicuramente costruito per ridurre il comprensibile horror vacui ha forse avuto l’effetto opposto: quello dell’eccesso per chi lo seguiva da casa. Tutto troppo.

Mi sembra sempre di ascoltare canzoni tutte troppo simili l'una dall'altra, benché arrivino alle mie orecchie con qualche giorno o settimana di ritardo, assisto al perenne ritardo degli artisti di casa nostra nel voler proporre uno stile che arriva da altri Paesi, una brutta copia riadattata di qualcosa di originale creato altrove e per altri pubblici. E così subiamo da anni l'onda lunga del pop prima, poi del rap e infine dell'indie, mentre altrove sono già mentalmente da tutta altra parte.

Forse è anche per questo che di musica italiana ne ascolto e apprezzo davvero proprio poca. E ancora di più mi sono stupito di vedere vincere una band di ragazzi lontani musicalmente dalle classifiche nostrane, forse la prolungata presenza di Manuel Agnelli a X-Factor e la fondazione di ben 2 emittenti rock in Italia nel giro di 15 anni stanno facendo apprezzare anche altri generi musicali al grande pubblico?

Oppure al televoto c'erano soltanto i loro fan e le mamme di quest'ultimi?

Spotify HiFi

Con Spotify HiFi arriva l'audio di alta qualità.

Da un paio di settimane ho iniziato a testare Tidal e Qobuz. Ho sempre voluto tirare fuori il meglio da le mie Sony MDR-1000X e il mini ampli PHA-3, che seppur vecchiotte sanno ancora distinguere una buona compressione da una deteriorata.

Ho cancellato entrambi gli abbonamenti dopo una settimana, ben prima il termine del periodo di prova. Purtroppo hanno un catalogo azzoppato e facendo un trasferimento alla pari con Soundiiz mi sono accorto di perdere moltissimo contenuto rispetto a Spotify.

Spotify, già. Mi sono definitivamente "accomodato" su Spotify dall'anno scorso, e cioè da quando si ha la possibilità di salvare infiniti album e canzoni sulla propria libreria. E da quel giorno ho disperatamente sentito il bisogno di aumentare la qualità di ciò che ascoltavo. Nonostante abbia settato come "Molto alta" la qualità dell'audio, la differenza con Apple Music esiste e il mio orecchio la percepisce.

Durante la diretta dell'evento Spotify Stream On, tra gli altri annunci, secondo me c'è stato quello più sensazionale e forse il più atteso dagli utilizzatori che dal servizio di streaming musicale più diffuso sul pianeta si aspettavano da tempo l'introduzione di un tier di alta qualità: Spotify HiFi.

Spotify HiFiwill deliver music in CD-quality, lossless audio format to your device andSpotify Connect-enabled speakers, which means fans will be able to experience more depth and clarity while enjoying their favorite tracks.

Ubiquity is at the core of everything we do atSpotify, and we’re working with some of the world’s biggest speaker manufacturers to makeSpotify HiFiaccessible to as many fans as possible throughSpotify Connect.

HiFiwill be coupled withSpotify’sseamless user experience, building on our commitment to make sure users can listen to the music they love in the way they want to enjoy it.

Spotify HiFiwill begin rolling out in select markets later this year, and we will have more details to share soon.

Da notare come si parli di mercati selezionati, quindi non è assolutamente detto che arrivi in Italia come mercato di lancio.

Ci sono due aspetti da sottolineare rispetto a questo importantissimo annuncio.

  1. Spotify "ruba" sotto il naso di Apple Billie Eilish, recente protagonista di un documentario proprio su Apple TV+, proprio per annunciare assieme al fratello le potenzialità e la necessità di un audio di alta qualità nell'ascolto di produzioni più o meno complesse.
  2. La seconda. Chi si ricorda la qualità del suono di un CD? Oggi sono in pochi e sono ancora meno quelli che ne possiedono un lettore e ci ascoltano sopra della musica. L'iPod ha rivoluzionato il mondo della musica ma ha contribuito alla bassa risoluzione, forse è giunto il momento di fare marcia indietro.

La playlist del mio matrimonio

Finalmente trovo quei 5 minuti di tempo per scrivere questo post “in canna” da almeno 3 mesi. Nelle fase preparatorie al nostro matrimonio abbiamo quasi immediatamente escluso l’utilizzo di una band o di qualsiasi altra musica suonata dal vivo.

Perché?

I generi richiesti sarebbero stati troppi e nessuno penso ci avrebbe mai soddisfatto appieno. Abbiamo optato quindi per un DJ. O meglio, qualcuno che mettesse la musica scelta da noi.

Credo sia stata la cosa che nel corso dei mesi ci ha portato via più tempo in assoluto, una accurata selezione di brani per noi importanti o che semplicemente si sarebbero dovuti incastonare alla perfezione con il momento della giornata.

Ed ecco qui il risultato, consiglio vivamente di attivare l’ascolto Shuffle visto che si parte dall’opening cerimonia per arrivare al momento discoteca.

Ci teniamo molto, per cui ogni commento è ben accetto.

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Written by Andrea Contino since 2009